Onorevoli Colleghi! - La proposta di legge offerta alla vostra valutazione fa riferimento a due fondamentali esigenze:

          1) la promozione di interventi anche di natura tributaria a favore delle classi meno abbienti;

          2) la considerazione che l'abitazione principale per molti italiani costituisce la realizzazione di un sogno e la capitalizzazione di un'intera vita di sacrifici.

      Sulla scorta dell'esperienza maturata in materia di imposta comunale sugli immobili (ICI), si può asserire che il gettito del tributo che grava sull'abitazione principale costituisce il 25 per cento del gettito complessivo nazionale.
      Dalla stessa esperienza si rileva spesso che per molti contribuenti il pagamento dell'ICI, nonostante le agevolazioni previste per l'abitazione principale, rappresenta un importo pari ad un mese di retribuzione o al raddoppio della rata del mutuo relativo all'acquisto.
      Con il proposto comma 2-bis dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, che prevede una facoltà riesercitabile dalle amministrazioni comunali, il legislatore non interferirebbe minimamente in materia di competenze degli enti locali.
      Con il comma 2 si è inteso offrire la possibilità di applicare la nuova normativa anche ai piccoli comuni in avanzata fase di spopolamento, ove per questo l'incidenza del gettito dell'ICI sull'abitazione principale supera il 25 per cento.

 

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